


13 OTTOBRE 2015
PENSIERI SULLA COMUNIONE
Ricusare di comunicarci quando possiamo è deludere nostro Signore in una delle Sue attese più care… Tutti ci aveva presenti là nel Cenacolo questo buon Padre quando scrisse il suo testamento di amore. A ciascuno di noi assegnò la Sua parte di eredità. Egli ha contato tutte le nostre Comunioni… Non lasciate delle Ostie sterili! Non ricusate questo augusto messaggio che vi è inviato dal Cenacolo, fedelmente custodito da Pietro e dai suoi successori… Fate fruttificare Gesù Cristo per la vostra salvezza e per quella del mondo intero!...
Fate la Comunione per Gesù Cristo, se non volete farla per voi! Far la Comunione per Gesù Cristo è consolarlo dell’abbandono in cui lo lascia la maggior parte degli uomini. E un dirgli che non si è ingannato quando istituiva questo Sacramento di refezione spirituale. E’ un trar profitto dei tesori di grazia che Gesù ha racchiusi nell’Eucarestia. Ma più ancora è un dare al Suo amore quella vita di espansione che egli desidera, alla Sua bontà la gioia di far del bene, alla Sua regale potenza il modo di spargere le Sue munificenze.
Esiste un’atmosfera di grazia intorno al SS. Sacramento… L’Eucarestia ha un profumo che si fa sentire anche agli empi. E voi madri, spose, sorelle, che domandate una sospirata conversione, ah, comunicatevi, portatevi Gesù in casa. Sarà un fuoco che passando attraverso il vostro cuore porterà colore intorno a voi. Si respirerà l’ eucaristia. La dolcezza che voi attingerete nella Comunione e che si diffonderà nella vostra condotta farà amare prima voi e poi colui che portate. Oh, abbiate fede nell’influsso della presenza di Gesù!
s. Pier Giuliano Eymard

15 OTTOBRE 2015
UN TEMPO PREZIOSO…
Per coloro che vogliono approfittare della Sua Presenza, Egli sa anche manifestarsi. Anche se ciò non è per gli occhi del corpo, il Signore dispone di molti altri mezzi, e si manifesta all’anima per via di grandi sentimenti interiori o in diverse altre maniere. Quanto a voi, fategli buona compagnia e non vogliate perdere una così bella occasione per trattare dei vostri interessi, come quella che vi offre dopo la s. Comunione. (…)
Appena comunicate, chiudete gli occhi del corpo e aprite quelli dell’anima per fissarli in fondo al vostro cuore, dove il Signore è disceso. Vi dico, vi torno a dire e ve lo vorrei ripetere all’infinito, che se vi abituate a questa pratica ogni qualvolta vi accostate alla Comunione, il Signore non si nasconderà mai così del tutto da non manifestarsi, in proporzione del vostro desiderio: Lo potreste desiderare con tanto ardore da indurlo talvolta a manifestarsi del tutto. Procurate di mantenervi in tali disposizioni da poterlo godere con frequenza.
Ma se noi non facciamo conto di Lui, e Lo abbandoniamo appena ricevuto per correr dietro alle miserie della terra, che volete che faccia? Deve costringerci a guardarlo per potersi manifestare?... Non è già per una Sua grande misericordia se ci assicura che Egli si trova nel SS. Sacramento e vuole che ci crediamo? Ma quanto a mostrarsi svelatamente, a comunicare le Sue grandezze e a diffondere i Suoi tesori, è… un favore che non vuol concedere se non a coloro che ne vede molto desiderosi.
S.Teresa D’Avila, Cammino di perfezione 34,10.12-13, in Opere
14 OTTOBRE 2015
IL SACRAMENTO DELL’UNITA’
L’Eucaristia è il sacramento dell’unità. Essa fa di noi un solo corpo. L’apostolo Paolo scrive:” Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo; tutti infatti partecipiamo dell’unico pane”(1 Cor 10,17).
L’ Eucaristia è molto più che un luogo dove celebriamo la nostra unità in Cristo. L’Eucaristia crea questa unità. Mangiando il medesimo pane e bevendo da un medesimo calice, noi diventiamo il corpo di Cristo presente nel mondo. Come Cristo diventa realmente presente a noi nello spezzare il pane, noi diventiamo realmente presenti gli uni agli altri come fratelli e sorelle di Cristo , membra del medesimo corpo. L’Eucaristia, quindi, non soltanto significa unità ma anche la crea.
Quando ci raduniamo per l’Eucaristia, noi ci raduniamo nel nome di Gesù, che ci chiama insieme per ricordare la Sua morte e la Sua risurrezione nello spezzare il pane. Qui Egli è veramente tra noi. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
La presenza di Gesu’ tra noi e nei doni del pane e del vino sono la medesima presenza. Riconoscendo Gesù nello spezzare il pane, noi Lo riconosciamo anche nei nostri fratelli e sorelle. Dandoci a vicenda il pane e dicendo: ” Noi siamo il Corpo di Cristo”. E’ un solo e medesimo dare, è un solo e medesimo corpo, è un solo e medesimo Cristo.
Henri J.M. Nouwen in Pane per il viaggio. Queriniana 1997,p.303
"Abbiate fede e guardate bene il tabernacolo;
Gesu’ è qui: vi sente, vi vede, abbiate fede, abbiate fede."
s. G.B. Cottolengo

16 OTTOBRE 2015
EUCARISTICITA’ DELLA CHIESA
ED ECCLESIALITA’ DELL’EUCARISTIA
Forse non ci pensiamo abbastanza; forse siamo troppo abituati per le condizioni, vorrei dire rituali con cui celebriamo l’Eucaristia, a non identificare la Chiesa con l’Eucaristia.
La Chiesa è tante altre cose, la Chiesa fa tante altre cose, la Chiesa ha una missione con tanti altri compiti e, quasi quasi, arriviamo a dire che il compito dell’Eucaristia è si, importante, ma … per la storia del mondo e della salvezza degli uomini no è un evento… decisivo! Se pensassimo così, la nostra fede sarebbe povera e incompleta, la nostra fedeltà a Cristo sarebbe diminuita e riduttiva, la nostra santità progressiva ne avrebbe una lesione inguaribile e ci sarebbe una dissociazione radicale tra la Persona del Verbo incarnato e il Suo Corpo mistico che è la Chiesa, di cui noi porteremmo le responsabilità.
L’eucaristicità della Chiesa e l’ecclesialità dell’Eucaristia devono, in qualche modo, essere rivalutate nella convinzione della nostra fede, nella coerenza della nostra vita e nell’operosità della nostra missione. E’ facile dirlo, però mi ricordo che subito dopo il Concilio, dopo la proclamazione della Costituzione liturgica, la “ Sacrosanctum Concilium", un buon prete mi diceva:” Ma non possiamo mica ridurci a dir delle Messe!” C’è altro da fare che dire delle Messe!”
Facendo l’Eucaristia e facendola come dev’essere fatta, e come il Signore ci ha chiesto di farla, non abbiamo altro da fare!
Se noi entriamo nell’evento Eucaristia, come Cristo l’la vissuto, come Cristo ce l’ha consegnato, c’è tutto dentro.
Anastasio Ballestrero in Mistero d’amore, Elledici 1994, p.27


17 OTTOBRE 2015
“FIGLIOLA VOGLIO CHE IL MIO
SANGUE TI GIOVI..."
Appena fatta la comunione, mi trovai in cosi grande sospensione da non poter neppure inghiottire la Sacra Ostia. Tornata alquanto in me stessa, e avendola ancora in bocca, mi parve che la bocca mi si riempisse di sangue, e che di sangue mi sentissi bagnato il volto e tutta la persona: un sangue caldo, come se nostro Signore l’avesse versato allora allora.
Mentre ne assaporavo la straordinaria dolcezza, il Signore mi disse “Figliola, voglio che il mio sangue ti giovi. Non temere che la mia misericordia ti manchi. Io l’ho versato fra acerbissimi dolori, e tu lo godi fra inenarrabili delizie. Vedi dunque che ti pago bene il banchetto che oggi mi prepari”. Disse cosi perché da più di trent’anni, il giorno delle Palme, quando potevo, mi accostavo alla comunione cercando di prepararmi l’anima in modo da offrire ospitalità al Signore… Facevo conto di trattenerlo con me, benché non gli apprestassi che un alloggio assai misero, come ora mi accorgo, e mi abbandonavo ad alcune ingenue considerazioni che il Signore doveva gradire.
Questa è una delle visioni che io ritengo più sicure, dalla quale ebbi molto vantaggio per la santa Comunione.
Teresa D’Avila, Relazioni 26 in Opere, Postulazione OCD 1985, p. 497
“ La Messa è la chiave d’oro del Paradiso;
mentre l’Eterno Padre ci dà questa chiave,
come potrà negarci tutti i Suoi tesori?”
s. Leonardo di Porto Maurizio
18 OTTOBRE 2015
NON PERDERE UNA COMUNIONE
O Signore Gesù
Tu stai nella santa Eucaristia.
Sei lì , a un metro da me,
in questo tabernacolo.
Il Tuo corpo, la Tua anima,
la Tua umanità, il Tuo essere intero è lì…
Come mi sei vicino, mio Dio,
mio Salvatore, Fratello mio!
Non Sei stato più vicino alla Vergine,
durante i nove mesi
in cui Ella Ti portò nel Suo grembo,
di quanto lo Sei con me,
quando vieni sulla mia lingua nella Comunione…
Come sono felice!
E tu non perdere mai una Comunione
Per colpa tua.
Una Comunione è più della vita
Più di tutti i beni del mondo,
più dell’universo intero:
è Dio stesso, sono Io, il Tuo Gesù.
Puoi tu preferire a Me qualcosa?
Se Mi ami solo un pochino,
puoi mai perdere volontariamente la grazia
che ti faccio di venire dentro di me?...
Amami con tutta l’ampiezza
E in tutta la semplicità del tuo cuore.
Charles de Foucauld