
Nostra Signora del Laus
Nel piccolo paese di Saint Etienne, situato nella valle dell'Avance (Delfinato - Francia), è nata nel 1647, Benedetta Rencurel, la veggente del Laus. Insieme ai suoi genitori, viveva in uno stato prossimo all'indigenza. Per vivere non avevano che un piccolo pezzo di terra e il lavoro delle proprie mani. Ma erano cristiani ferventi e la fede era per loro la più grande ricchezza, consolandoli nella loro povertà.
Fu la Santa Vergine che, poi, le insegnò le Litanie e una preghiera al SS.mo Sacramento. Benedetta non sapeva né leggere né scrivere. Aveva sette anni quando il padre la lasciò orfana con due sorelle, di cui una maggiore di lei. Frequentava con assiduità il catechismo, ascoltava con avidità le prediche e la sua attenzione raddoppiava specialmente quando il parroco parlava della Madonna. A dodici anni, lascia la sua povera casa per andare a servizio, chiedendo alla mamma una corona del rosario, dove trova nella preghiera consolazione alle sue pene.

PREDILEZIONE MATERNA
La valle del Laus è il teatro delle meraviglie della Madonna. Tutto è silenzioso e solitario. Un lago, oggi scomparso, le ha dato il nome. Da quelle parti la gente era molto devota e aveva una grande pena per la lontananza dalla parrocchia! É per questo motivo che pensarono di far costruire una cappella sotto il titolo di Nostra Signora del Buon Incontro: un nome ispirato dal Cielo perché proprio là Benedetta incontrerà la Vergine Maria. La cappella non era che una cameretta quadrata coperta di stoppie, con un altare di gesso, due candelieri di legno, un tabernacolo di stagno e qualche quadretto malandato. Ecco il luogo scelto da Maria SS.ma per farne il teatro delle sue meraviglie, per tutto l'arco di 54 anni, e ancor oggi! Per quattro mesi vi apparve ogni giorno e per l'altro tempo almeno una volta al mese. Dopo la morte di Benedetta la Buona Madre non apparve più, ma aveva già promesso che non avrebbe mai cessato di provare la sua presenza in quel luogo, con le sue grazie. Vicino a quel luogo, un giorno, mentre Benedetta pregava il Rosario, presso una cappella dedicata a San Maurizio, il Santo le apparve dicendole: "Figlia mia, va nella valle che si trova sotto Saint Etienne: là vedrai la buona Madre di Dio". "Che dite? La S. Vergine è in Cielo, come potrò vederla in quel luogo?". " Sì - rispose il messaggero celeste - Ella è in Cielo, ma è anche in terra, quando vuole".
IL PRIMO INCONTRO CON LA MAMMA DEL CIELO
Benedetta si affretta verso la valle indicatale da San Maurizio. Al fondo, fra i due bracci del torrente, si trova nella roccia una cava di gesso. Quel luogo si chiamava 'Torni"; là Benedetta già altre volte aveva recitato il Rosario! Appena giunta davanti alla grotta, Benedetta è colpita dalla vista di una bella Signora che tiene per mano un bambino di straordinaria bellezza. Questo spettacolo la rapisce. Dagli occhi della Signora escono raggi di luce che rischiarano la valle, la sua veste emana un profumo soave da far credere che tutta la valle sia piena di fiori. Ma Benedetta, nonostante le parole del Santo, non immagina neppure chi Essa sia. Anzi, le chiede: "Cosa siete venuta a fare qui, bella Signora? Volete comprare del gesso?". Poi, senza attendere la risposta: "Volete lasciare a noi il bambino? Lo terremmo con gioia...".
A tanta semplicità la Signora sorride, ma non dice una parola. La visione durò a lungo e solo a metà del pomeriggio Benedetta sentì di aver fame. Così, rivolgendosi alla Signora: "Volete mangiare con me? Ho del buon pane! Lo bagneremo all'acqua della fontana...". La Signora sorrise nuovamente, continuando a passeggiare vicino alla grotta. A sera, prese in braccio il bambino, entrò nella grotta e scomparve. Il giorno dopo lo stesso spettacolo, la stessa meraviglia, la stessa consolazione. Per circa quattro mesi, ogni giorno, le è dato di contemplare Colei la cui vista fà della terra un Paradiso.
Il 29 agosto, Benedetta chiede il suo nome alla visitatrice, e si sente rispondere : «Mi chiamo MARIA». Ma, nello stesso tempo, la Vergine le annuncia che le apparizioni cesseranno per un certo tempo. Infatti, Benedetta, per un mese intero, non vedrà la Signora ma la Sua assenza, privando Benedetta di consolazioni sensibili, contribuisce a purificarle l'anima.

La bella Signora era dunque Maria!
La grotta dove la Vergine con suo Figlio ha, in un certo senso, abitato per circa quattro mesi manifestandosi all'umile pastorella divenne il luogo in cui si costruì prima un oratorio e poi una piccola cappella che porta ancora oggi il nome di Nostra Signora dei Forni. Dopo un mese, al di là di un piccolo monte dove si cela il Laus, Benedetta portando il gregge al pascolo, vede una luce splendente più del sole e, in quell'abbagliante aureola, la sua Signora! Ansimando per la fatica e per l'emozione, sale il pendio e in pochi istanti si trova ai piedi della Madre! La saluta, ma subito si lamenta con Lei per quella lunga assenza. La Vergine sorride e le dice: "Recati al Laus. Là troverai una piccola cappella dalla quale sentirai provenire un gradito profumo: là mi vedrai e mi parlerai molte volte".
Il luogo di questa apparizione si chiama Pindreau e attualmente vi si vede un suggestivo monumento. Benedetta corse subito verso il luogo indicatole dalla Vergine, ma i boschi coprivano la valle e nulla sembrava distinguere il futuro palazzo della Regina del Cielo dalle povere capanne dei semplici contadini. Ma ecco che dalla porta semiaperta di una casupola ella sente un profumo che non assomiglia a nessuno di quelli terreni. "É qui !" esclama Benedetta. E infatti, ritta su un altare spoglio e polveroso, vede la sua buona Mamma che l'accoglie con materna tenerezza.
LA MISSIONE DI BENEDETTA
Alla vista della bella Signora, Benedetta si inginocchia e poi, alzando gli occhi su quel nudo altare, Le offre il suo grembiule bianco perché possa poggiarvi i piedi. La Vergine glielo lascia, ma la pastorella continua a lamentarsi della povertà della cappella. Maria però desidera ora manifestarle i suoi progetti. "Non stare in pena per questo” - le dice - "non passerà molto tempo che qui non mancherà più nulla, né tovaglie, né ceri, né ornamenti. Voglio edificare in questo luogo una grande chiesa e una casa per la residenza di qualche sacerdote. Questa chiesa sarà costruita in onore del mio carissimo Figlio e in mio onore: sarà della lunghezza e della larghezza che io voglio. Molti peccatori vi si convertiranno e tu mi vedrai qui spessissimo". "Edificare una chiesa? ma non c'è denaro! Bisognerà stare in questa cappella così come si trova!". "Non preoccuparti - insiste la Vergine - quando sarà tempo si troverà tutto ciò che è necessario. Il denaro dei poveri fornirà tutto: vedrai che non mancherà niente".
Durante quei deliziosi discorsi la Santa Vergine continuava con dolcezza e pazienza a formare Benedetta alla sua futura missione, facendo nascere in lei, sempre più, un grande zelo per la conversione dei peccatori. Questo infatti era il grande fine che la Madre di Dio voleva ottenere. Si trattava di condurre in questo luogo le anime perdute nelle vie del mondo: si doveva risvegliare quelle coscienze addormentate, far loro vedere l'abisso che si scavavano sotto i piedi, infondere loro il coraggio di confessarsi per camminare definitivamente sulla via della giustizia e della santità. Per questo le risorse umane non erano sufficienti, ma la Vergine ha altri mezzi: inizia con le guarigioni, attirando così i peccatori, rendendo loro, con la vita del corpo, anche quella dell'anima. Il gran numero di prodigi attirava un gran numero di pellegrini, provenienti sia dalla Francia che dall'estero. La Madonna aveva anche detto a Benedetta che l'olio della lampada della Cappella avrebbe avuto una virtù miracolosa per guarire ogni infermità.
Ma il prodigio più straordinario è quello che la Vergine operò in favore dei bambini morti senza Battesimo, proprio per ricordare la grande importanza di questo sacramento. I bambini deposti sul suo altare, almeno per un momento, tornavano in vita e subito l'acqua del Battesimo veniva fatta scendere sulla loro fronte. Di solito si riaddormentavano poco dopo, volando dal Laus al Paradiso! Ma il più grande prodigio del Laus è quello operato da Maria nell'anima della sua Benedetta. Ella la arricchì delle grazie più grandi, la ornò delle virtù più rare, comunicandole anche i doni più straordinari, come quello dei miracoli e dell'intuizione delle coscienze. Benedetta, dopo aver facilitato ai peccatori il perdono delle loro colpe con una confessione sincera, con le sue parole ispirava la loro volontà a camminare fermamente sulla via della virtù. Grazia particolare che si ottiene solo con la preghiera e il sacrificio. Così Benedetta si offre vittima per loro: pregherà e soffrirà per i peccatori, digiunerà per loro, farà penitenze severe. A tutto questo si aggiunsero i dolori delle stigmate e le vessazioni del demonio. Ecco il segreto di tante e durature conversioni.
IN COMPAGNIA DEGLI ANGELI
Se Benedetta passa quasi tutta la sua vita nella comunicazione intima col mondo soprannaturale, si può dire che la familiarità con gli angeli era continua. Essi la custodirono fin da bambina e poi furono i suoi protettori contro le insidie del diavolo. Ebbe la grazia di partecipare più volte alle loro cerimonie celesti. Il più grande favore che ricevette dagli angeli fu la S. Comunione ricevuta dalle loro mani quando non c'era il sacerdote e Benedetta ardeva dal desiderio di unirsi al suo Gesù. Gli angeli si presero cura anche del suo corpo, vegliando sulla sua salute. Quando per il suo zelo per la conversione dei peccatori eccedeva con gli strumenti di penitenza, gli angeli stessi glieli sottraevano! Ma è soprattutto durante le lotte che dovette sostenere col demonio che gli angeli si mostrarono particolarmente vicini a lei difendendola, consolandola, incoraggiandola e, perché Benedetta non dimenticasse che i suoi dolori avevano una mistica relazione con la Passione di Gesù, gli angeli cantavano a due cori, accompagnandola, le litanie della Passione o quelle del Nome di Gesù. Perciò possiamo proprio dire che Benedetta viveva quasi in continua compagnia di questi spiriti celesti e aveva con loro la stessa semplicità, lo stesso candore, la stessa confidenza e fiducia di una bambina con i suoi famigliari.

CROCIFISSA CON GESÙ
Spesso pregava il Signore di farle provare qualche tormento della sua Passione. E questo desiderio fu soddisfatto con l'impressione delle Stimmate e con la partecipazione ai dolori di Gesù Crocifisso. Per uno speciale privilegio, però, solo le piaghe dei piedi erano visibili. All'ingresso della valle di Laus era stata innalzata una Croce.
Benedetta provava una attrattiva particolare nell'andare a pregare ai piedi di quella Croce. Là si commuoveva al ricordo delle sofferenze di Gesù e piangeva tanto. E Gesù volle ricompensare un amore così grande. Si fece vedere crocifisso, agonizzante e coperto di sangue, così com'era stato un giorno sul Calvario. Intanto un Angelo diceva a Benedetta: "Vedi quanto ha sofferto il tuo e il mio Signore? Vorresti soffrire anche tu per amor suo?". Questo fa crescere ancora di più il suo amore al Crocifisso e l'unione del suo spirito a Lui. Un'altra volta, nel 1673, mentre stava ai piedi della Croce, Gesù le disse: "Figlia mia, io mi faccio vedere in questo stato per renderti partecipe dei dolori della mia Passione".
E la parola divina si realizzò subito: da quel giorno, ogni settimana, dal giovedì sera fino a verso le quattro del sabato mattina, Benedetta riviveva sul suo letto la crocifissione. Questo durò per circa quindici anni e proprio in quell'epoca cominciò la persecuzione che l'inferno le fece subire per lo spazio di trent'anni.
IN LOTTA CON IL DEMONIO
La guerra che il demonio fece al santuario del Laus non ha riscontro nella storia degli altri santuari. Egli, non contento di tormentare in tutti i modi la povera Benedetta, fallito il tentativo di mettere in ridicolo e diffamare quel luogo, escogitò un altro piano: mandare dei sacerdoti indegni a reggere il Santuario. A quel tempo erano tanti i sacerdoti e anche i vescovi che seguivano una pericolosa eresia: il Giansenismo. Così, i sacerdoti inviati a Laus, cercarono di seminare questi errori, proprio là dove la Madonna aveva seminato il vero spirito di Gesù, la carità, la dolcezza, la misericordia. Benedetta viene sorvegliata, trattata da visionaria e il popolo viene dissuaso dal prestarle fede.
La Vergine Maria le diceva: "I tuoi nemici vorrebbero che tu fossi folle, per la rovina del Santuario". Pensano a metterla in prigione, a chiuderla in un monastero, ma ogni piano svanisce. Le proibiscono però di parlare con i sacerdoti e i pellegrini e Benedetta con umiltà non si ribella. Non può più entrare in chiesa che alla domenica e solo per la Messa. Alla fine la ritengono pure indegna di ricevere i sacramenti e si rifiutano di confessarla.
L'ULTIMA PURIFICAZIONE
A misura che gli anni avanzavano, Benedetta sentiva sempre più il desiderio di appartenere totalmente a Dio, di vivere ancor più profondamente la sua consacrazione a Lui, per le mani di Maria. Ma in questo ultimo periodo della vita un altro dolore si fece più acuto in lei: non vedeva più la sua tenera Madre come prima e le sembrava di essere ormai stata abbandonata. Satana la tentava: "Ti ha abbandonata! Non puoi più ricorrere a lei!". Ma Benedetta lottava e rispondeva con fede: "Piuttosto morire mille volte abbandonata da Maria, che abbandonarla io anche per un solo istante!".
Poi, pian piano, non lascia più il letto e gli angeli le rivelarono che sarebbe morta nella festa dei Santi Innocenti di quell'anno 1718. Così, nel giorno di Natale, Benedetta chiese di fare la Comunione dopo aver domandato a tutti perdono per le sue mancanze. Dopo la S. Comunione Maria SS. le apparve ancora una volta per consolarla e riempì la sua povera cameretta con i profumi del Cielo.
Al mattino dell'ultimo giorno ricevette l'Unzione degli infermi e subito dopo una gioia, ben visibile a tutti, non la lascia più. Chiese che le venissero recitate le Litanie di Gesù Bambino e, serenamente, morì, mentre Maria veniva a prenderla, gli angeli le facevano corona, Gesù, con tutto il Paradiso, le apriva finalmente le porte dell'eternità. Benedetta morì così, nella pace e nella gioia, come muoiono i santi. La sua tomba si trova nel santuario di Laus e l'iscrizione dice: "Morta in odore di santità".
Benedetta è infatti il capolavoro modellato pazientemente dalla santa Vergine apparsa a Laus.