
Madonna del Miracolo
Il veggente
Alfonso Ratisbonne nasce a Strasburgo il 1° maggio 1814 da una ricca famiglia ebrea di banchieri. Alfonso si fa notare per il suo ateismo e il disprezzo totale della religione cattolica.
Nel 1840, a 27 anni decide di intraprendere un lungo viaggio in Europa e in Medio Oriente. Salpa da Marsiglia il 9 dicembre 1841 per giungere a Napoli qualche settimana dopo. A causa di un’avaria, la nave non può continuare il suo viaggio verso Palermo e Alfonso, nell’attesa, decide di recarsi alcuni giorni a Roma.
Apparizione della Madonna
Girovagando per le strade della capitale, incontra un suo ex compagno di studi, il barone Gustavo de Bussière, convertito al cattolicesimo proprio dal fratello di Alfonso e devotissimo della Vergine.
Rischiando la violenta reazione di Alfonso, una sera gli offre una “Medaglia miracolosa” raffigurante la Vergine Immacolata così come si era rivelata nel 1830 nella cappella di Rue du bac a Parigi, a suor Caterina Labourè. Alfonso prende la medaglia e, per non dispiacere l’amico, la mette al collo e recita la preghiera alla Madonna composta da San Bernardo.
Nella tarda mattinata del 20 gennaio 1840 Alfonso incontra nuovamente il barone nei pressi di Piazza di Spagna e lo accompagna alla Basilica di S. Andrea delle Fratte.
Nell’attesa del ritorno dell’amico, Alfonso decide di entrare nella basilica per ammirarne le opere di

arte.
Sono esattamente le 12,45. All’improvviso gli sembra che una luce misteriosa si concentri nella cappella di sinistra, dedicata a San Michele. In mezzo a questa luce vede grande, maestosa e bellissima la Vergine Maria. Alfonso comprende, in un istante, l’errore dello stato in cui si trova e la bruttura del peccato. Vede risplendere tutta la bellezza, la ricchezza e la profondità della fede cristiana. Stringendo in mano la Medaglia Miracolosa, con commozione la bacia ed esclama: “L’ho vista, l’ho vista, l’ho vista!”.
A stento poi, dominando la forte emozione, racconta: «Stavo da poco in Chiesa, quando all’improvviso l’intero edificio è scomparso dai miei occhi, e non ho visto che una sola cappella sfolgorante di luce. In quello splendore è apparsa, in piedi, sull’altare, grande, fulgida, piena di maestà e di dolcezza, la Vergine Maria, così come è nella Medaglia Miracolosa. Una forza irresistibile mi ha spinto verso di Lei. La Vergine mi ha fatto segno con la mano di inginocchiarmi e sembrava volesse dirmi: “Così va bene!”. Lei non ha parlato, ma io ho compreso tutto!».
La conversione di Alfonso Ratisbonne
Il desiderio di cambiare vita, di farsi cattolico lo invade profondamente, perciò Alfonso si fa accompagnare dal barone, stupito nel vederlo profondamente cambiato, nella Chiesa del Gesù, dove racconta l’apparizione e si confessa tra le lacrime. Dopo un intenso catecumenato, il 31 gennaio 1842, riceve il Battesimo e la Cresima, per mano del Cardinale Patrizi, vicario di Roma.
Il barone scrive al fratello di Alfonso , che è sacerdote: «Ho dovuto toccarlo tre o quattro volte e poi finalmente volse verso di me la faccia bagnata di lacrime, con le mani giunte e con un’espressione impossibile a rendersi... Poi estrasse dal petto la Medaglia Miracolosa, la coprì di baci e di lacrime e proferì queste parole: “Ah! Come sono felice, quanto è buono Dio, che pienezza di grazia e di felicità!”».
Il 3 giugno 1842 papa Gregorio XVI riconosce come straordinaria e miracolosa la conversione di Alfonso.
Alfonso decide di farsi gesuita e il 24 settembre 1848 viene ordinato sacerdote.
Lasciato l’ordine dei gesuiti con l’autorizzazione di Papa Pio IX, si reca in Terra Santa dove fonda il ramo maschile della Congregazione di Nostra Signora di Sion.
Ad una suora che gli chiedeva come facesse ad essere sempre sereno e allegro anche in circostanze dolorose, P. Alfonso rispose: “Vi dirò qual è il segreto di tutto questo: dico tutto alla Santa Vergine, le confido tutto quello che mi può tormentare, addolorare e inquietare e poi la lascio fare. Come posso allora essere triste? Sapendo che così tutto andrà secondo la volontà divina e per il meglio, me ne rallegro in anticipo”.
Poco prima di morire diceva ai suoi: “quando starò per morire non ditemi altro che: Maria! La pace scenderà allora nel mio cuore!”. Sentiva di essere chiamato dalla Vergine, di aver bisogno di Lei. “Desidero solo Maria! - diceva – Maria è per me tutto! Maria! Qui c’è tutto!”.
