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Pubblicate le relazioni dei circoli minori sulla seconda parte dell’Instrumentum laboris

 

Pubblicate le relazioni dei tredici circoli minori che hanno lavorato sulla seconda parte dell’Instrumentum laboris “Il discernimento della vocazione famigliare”.

 

In linea generale la maggior parte dei circoli ha chiesto l’inserimento di maggiori riferimenti alla Scrittura e alla Tradizione nel testo. Il gruppo Anglicus D, moderato dal cardinale Collins, ha lamentato che l’Instrumentum non contiene una definizione sintetica di matrimonio e “questo è un grave difetto”.

 

I padri dell’Italicus A, moderati dal card. Montenegro, hanno espresso “preoccupazione per il linguaggio utilizzato in certi passaggi [dell'IL, Nda] non del tutto chiari e di difficile lettura. Tra questi rischi meritano menzione quello di confondere il progetto della proposta cristiana con un ideale astratto; oppure che l’attenzione alle difficoltà specifiche del nostro tempo rispetto agli impegni familiari e matrimoniali possa prestare il fianco a qualche fraintendimento”.

 

Il circolo Italicus B, moderato dal card. Menichelli, ha fatto riferimento alla necessità di un “ un documento magisteriale” che possa dare una risposta esaustiva “alla complessa e diversificata dottrina su Matrimonio e Famiglia”. Anche il Gallicus A ha notato che il Sinodo in tre settimane non può che dare semplici riflessioni sugli “aspetti più salienti e urgenti”.

 

Da parte dell’Anglicus A, quello moderato dal cardinale Pell, con relatore mons. Joseph Kurtz, perviene la richiesta netta di un documento papale che chiuda il sinodo.

 

“Nel passato – scrive il Circolo moderato dal card. Pell – il Santo Padre spesso usa i testi approvati alla fine come una base per una Esortazione Apostolica e abbiamo parlato di quanto questo approccio porti frutti. Tuttavia, riconosciamo le limitazioni di un documento che sarà approvato al termine del Sinodo. Sebbene ogni sforzo dovrebbe essere fatto per un linguaggio snello e attrattivo, una preoccupazione primaria è quella della chiarezza di ben fondate spiegazioni dell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia.”

 

Il circolo moderato dal cardinale Sarah, Gallicus B, ha chiesto anch’esso un intervento magisteriale “che possa rendere coerente e possa semplificare l’attuale dottrina canonistica teologica sul matrimonio.”

 

Di altro tipo l’approccio dell’Anglicus B, moderato dal cardinale Nichols, soprattutto in merito al linguaggio con cui si dovrebbe esprimere il testo: “meno legalistico”. Tuttavia, il circolo ha detto che la Chiesa può capire il suo mistero come “pazienza e misericordia” solo comprendendo il disegno originario di Dio sul matrimonio e famiglia.

 

L’unico gruppo tedesco, moderato dal cardinale Shonborn, e variamente composto (dal cardinale Muller al cardinale Kasper), ha dato un taglio particolare alla propria relazione. Ruota intorno al rapporto tra misericordia e verità. “La giustizia di Dio è la sua misericordia, con la quale ci rende giusti.” Questo punto di vista permette, secondo quanto si legge nella relazione di mons. Heiner Koch, di realizzare un accompagnamento delle coppie che dalla convivenza o matrimonio civile possano approdare al matrimonio sacramentale.

 

Particolari le citazioni di San Tommaso che vengono riportate dal Circolo Germanico perchè si rifanno, sostanzialmente, a quel concetto di “epikeia” già presente nella relazione Kasper del concistoro 2014. Si afferma, infatti, che oltre la ragione delle cose occorre avere la applicazione ai casi concreti.

 

Un altro passaggio della relazione del Germanicus, da chiarire nel suo significato un po’ ambiguo, è il seguente: “Bisogna evitare, scrivono, che la Sacra Scrittura sia usata solo come fonte di citazioni per convinzioni dogmatiche, giuridiche o etiche. La legge del Nuovo Testamento è il lavoro dello Spirito Santo nel cuore dei fedeli. Le parole scritte devono essere integrate nella Parola Vivente che nello Spirito Santo abita nel cuore dell’uomo.”

 

Il gruppo Hibericus B, moderato dal cardinale Robles Ortega, ha fatto, invece, notare che nel testo mancano riferimenti “alla castità, alla verginità e alla spiritualità della famiglia” (Lo. Be.)

 

                                                                                                               ( La Nuova Bussola Quotidiana)

Piccola Nazareth 

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