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La Relatio finale conterrà tutte le domande, ma non tutte le risposte. Annunciato un nuovo Dicastero

 

La Relatio finale del Sinodo è stata finalmente consegnata nelle mani dei padri sinodali alla riunione di giovedì 22 ottobre. Il documento potrà essere oggetto di modifiche e verrà discusso in aula venerdì mattina, le proposte di modifica dovranno pervenire entro le 14 in forma scritta.

 

Intanto però dobbiamo segnalare che all’inizio della congregazione generale di oggi, prima della consegna della Relatio finale, il Santo Padre ha preso la parola per annunciare l’istituzione di un nuovo Dicastero vaticano che avrà competenza su “laici, famiglia e vita”. Questo nuovo dicastero sostituirà il Pontificio Consiglio per i laici e quello per la famiglia e vi sarà connessa anche la Pontificia Accademia per la Vita.

 

Al briefing con la stampa è intervenuto il cardinale di Bombay, Gracias, che è anche uno dei membri della commissione incaricata di redigere il documento finale. Dalle sue parole possiamo ricavare alcune considerazioni sul documento.

 

Dei circa 1000 emendamenti complessivamente presentati dai circoli minori sulle tre parti dell’Instrumentum laboris, ha detto Gracias, i membri della commissione hanno scelto i più rappresentativi, dividendosi in tre gruppi di lavoro visto il tempo piuttosto ristretto in cui compiere il lavoro di sintesi. Alla fine il testo è stato approvato all’unanimità, quindi sia dal card. Erdo, che da mons. Bruno Forte, da mons. Fernandez e dallo stesso Gracias, tanto per citarne alcuni.

 

Il documento – “non è indirizzato al mondo”, ma una riflessione consegnata al Papa – dovrebbe comporsi di circa 100 paragrafi contro i 147 dell’Instrumentum laboris e, sempre secondo quanto detto dal card. Gracias, “darà direzioni generali, ma non entrerà in punti molto specifici”.

 

“Penso che non siamo ancora arrivati a delle soluzioni, ma almeno abbiamo iniziato a riflettere sui problemi”, ha detto, quindi possiamo dedurre che il documento, almeno sui punti più controversi, non esprimerà posizioni precise. Tanto che Gracias ha detto che “conterrà tutte le domande, ma non tutte le risposte”.

 

Ci si aspetta quindi un testo che potremmo definire “aperto”, in linea con le diverse opinioni espresse dai padri così come delineate nelle relatio dei circoli minori. Specialmente sulla terza parte dell’Instrumentum quella che contiene i temi delicati dell’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati, le coppie conviventi e l’approccio pastorale alle persone omosessuali. Comunque, dice sempre Gracias, “non verrà toccata la dottrina”, mentre darà “direzioni generali” di stampo pastorale. Il Sinodo, tuttavia, non si limiterà a “ripetere” l’esortazione apostolica Familiaris consortio di S. Giovanni Paolo II del 1981. Se “la dottrina rimane sempre la stessa”, ha detto ancora il membro della commissione, “cerchiamo nuove vie per aiutare le famiglie in un nuovo clima sociologico, politico, economico, ideologico”.

 

Una sottolineatura dovrebbe riguardare anche quello che il cardinale ha definito come “sano decentramento” in modo da permettere ai vescovi di attuare diversi approcci pastorali in funzione della realtà delle diverse culture e paesi.

 

La mediazione dell’educazione del “forum internum” (il ruolo della coscienza) prospettata dal circolo Germanicus potrebbe essere la chiave per far convogliare il maggior consenso possibile in aula al testo, ma questo approccio pastorale potrebbe sollevare dubbi in quanto appare poco chiaro nelle sue conclusioni e applicazioni concrete. Molti padri, infatti, hanno manifestato dubbi sulla sua reale portata, mentre per altri potrebbe non essere sufficiente.

 

Insomma, si va verso una soluzione tutto sommato interlocutoria. Sarà poi il pontefice a decidere come sciogliere i nodi.

 

Comunque, dopo la discussione di venerdì, la commissione recepirà le eventuali modifiche presentate dai padri e sabato pomeriggio il documento finale sarà sottoposto al voto. Il Papa deciderà se rendere pubblico il testo o meno.(Lo.Be.)

 

 

                                                                                                                      (La Nuova Bussola Quotidiana)

 

 

Piccola Nazareth 

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