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01 APRILE 2016

Io ti benedico, oh mio Dio e mio Signore, per avere, nell'eccesso della Tua carità, inventato un mezzo tenerissimo per donarti tutto a me e lasciarti possedere interamente.

 

 

 

Rivestita della stessa santità del mio Gesù, io mi presento al Padre celeste per riceverne ogni benedizione: dal Cuore amorosissimo, che serva al mio, lascio passare il miele della dolcezza, il germe dell'umiltà, l'onda di ogni virtù. Tutto a me manca, tutto egli possiede.

 

 

 

No, nessuno può possedere più di me, non v'è altro tesoro: quanto son ricca e beata!

 

 

Il tesoro divino che racchiudono le grandi basiliche, nei preziosissimi tabernacoli, non è superiore a quello che possiede la nostra umile chiesina: il modesto nostro tabernacolo!

 

 

 

Il cielo stesso non possiede di più: quell'unico tesoro è qua, è mio, è Dio! Veramente, sì veramente: mio Dio e mio tutto.

 

                                                         Dagli scritti della Beata Madre Candida dell'Eucaristia

2 APRILE 2016

 

E’ bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall'a­more infinito del suo Cuore.

 

Impariamo a conoscere più a fondo colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la sal­vezza del mondo. «Seguire Cristo non è un'imitazione esteriore, perché tocca l'uomo nella sua profonda intimità » (Veritatis splendor, n. 21). Noi siamo invitati a seguire il suo insegnamento, per essere poco a po­co configurati a lui, per permettere al­lo Spirito di agire in noi e per realizzare la missione che ci è stata affidata. In particola­re, l'amore di Cristo ci spinge a operare in­cessantemente per l'unità della sua Chiesa, per l'annuncio del Vangelo fino ai confini della terra e per il servizio degli uomini: « noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo; tutti infatti partecipiamo dell'unico pane » (1Cor 10,17): è questa la Buona Notizia che fa gioire il cuore dell'uomo e gli mostra che è chiamato a prendere parte alla vita beata con Dio.

 

Il mistero eucaristico è la fonte, il centro e il culmine dell'attività spirituale e caritati­va della Chiesa (cf: Presbyterorum ordinis, n. 6).

 

E’ intimità divina con Cristo, nel silenzio della contemplazione, non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attenti e aperti alle gioie e agli affan­ni degli uomini e allarga il cuore alle di­mensioni del mondo. Essa ci rende solidali verso i nostri fratelli in umanità, in particolare verso i più piccoli, che sono i prediletti del Signore.

 

Attraverso l'adorazione, il cristiano con­tribuisce misteriosamente alla trasforma­zione radicale del mondo e alla diffusione del Vangelo. Ogni persona che prega il Sal­vatore trascina dietro di sé il mondo intero e lo eleva a Dio.

Coloro che s'incontrano con il Signore svolgono dunque un eminente servizio; es­si presentano a Cristo tutti coloro che non lo conoscono o che sono lontani da lui; essi vegliano dinanzi a lui, in loro nome.

 

Dalla lettera sull'adorazione eucaristica di s. Giovanni Paolo II, 47° Congresso Eucaristico Internazionale,Roma 18-25 Giugno 2000

 

 

 

3 APRILE 2016

...O Ostia Santa, confiderò in Te quando i miei impegni saranno al di sopra delle mie forze e l'insuccesso sarà per me la sorte abituale.

 

 

 

O Ostia Santa, confiderò in Te quando l'osservanza delle virtù mi apparirà difficile e la mia natura si ribellerà.

 

 

 

O Ostia Santa, confiderò in Te quando i colpi dei nemici saranno diretti contro di me.

 

 

 

O Ostia Santa, confiderò in Te quando le mie fatiche ed i miei sforzi non verranno approvati dalla gente.

 

 

 

O Ostia Santa, confiderò in Te quando sopra di me risuonerà il Tuo giudizio; in quel momento confiderò nell'oceano della Tua Misericordia.

 

 

O Santissima Trinità, confido nella Tua infinita Misericordia. Iddio è mio Padre, quindi io, come Sua figliola,  ho ogni diritto sul Suo Cuore divino e quanto più grandi sono le tenebre, tanto più decisa dev'essere la nostra fiducia. Non riesco a comprendere come si possa non aver fiducia in Colui che può tutto. Con Lui tutto, senza di Lui nulla.

 

Egli, il Signore, non permetterà né lascerà che restino confusi coloro che hanno posto in Lui tutta la loro fiducia.

 

                                                                                                Dal diario di s. Faustina Kowalska

04 APRILE 2016

 

Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi, e il cielo esulti, quando sull’altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda!

 

 

 

 

Pertanto, scongiuro tutti voi, fratelli, baciandovi i piedi e con tutto l’amore di cui sono capace, che prestiate, per quanto potete, tutta la riverenza e tutto l’onore al Santissimo Corpo e Sangue del Signore Nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose che sono, in Cielo e terra, sono state pacificate e riconciliate a Dio Onnipotente.

 

 

 

 

Chi non mangia la sua Carne e non beve il suo Sangue, non può entrare nel regno di Dio. Lo deve però mangiare e bere degnamente, poiché chi “lo riceve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non discernendo il Corpo del Signore, cioè non distinguendolo dagli altri cibi”.

 

 

 

In ogni predica che fate, ricordate al popolo di fare penitenza e che nessuno può essere salvato se non colui che riceve il Santissimo Corpo e Sangue del Signore, e che quando è sacrificato dal sacerdote sull’altare, o viene portato in qualche parte, tutti, in ginocchio, rendano lode, gloria e onore al Signore Iddio vivo e vero.

 

 

                                                                                                          san Francesco d’Assisi

 

05 APRILE 2016

Esortazione a promuovere il culto Eucaristico

 

65. Vi preghiamo dunque,Venerabili Fratelli, affinché questa fede, che non tende ad altro che a custodire una perfetta fedeltà alla parola di Cristo e degli Apostoli, rigettando nettamente ogni opinione erronea e perniciosa, voi custodiate pura e integra nel popolo affidato alla vostra cura e vigilanza,e promoviate, senza risparmiare parole e fatica, il culto Eucaristico, a cui devono convergere finalmente tutte le altre forme di pietà.

 

66. I fedeli, sotto il vostro impulso, conoscano sempre più e sperimentino quanto dice sant'Agostino: « Chi vuol vivere ha dove e donde vivere: si accosti, creda, s'incorpori per essere vivificato. Non rinunzi alla coesione dei membri, non sia un membro putrido degno d'essere tagliato, non un membro distorto da vergognarsi: sia un membro bello, idoneo, sano, aderisca al corpo, viva di Dio a Dio; ora lavori sulla terra per poter poi regnare nel cielo ».(66)

 

67. Ogni giorno, come è desiderabile, i fedeli in gran numero partecipino attivamente al sacrificio della Messa, nutrendosi con cuore puro e santo della sacra Comunione,e rendano grazie a Cristo Signore per sì gran dono. Si ricordino delle parole del Nostro Predecessore san Pio X: « Il desiderio di Gesù Cristo e della Chiesa che tutti i Fedeli si accostino quotidianamente alla sacra mensa, consiste soprattutto in questo: che i fedeli, uniti a Dio in virtù del sacramento, ne attingano forza per dominare la libidine, per purificarsi dalle lievi colpe quotidiane e per evitare i peccati gravi, ai quali è soggetta l'umana fragilità».(67) Durante il giorno i fedeli non omettano di fare la visita al SS. Sacramento, che dev'essere custodito in luogo distintissimo, col massimo onore nelle chiese, secondo le leggi liturgiche, perché la visita è prova di gratitudine, segno d'amore e debito di riconoscenza a Cristo Signore là presente.

 

68. Ognuno comprende che la divina Eucaristia conferisce al popolo cristiano incomparabile dignità. Giacché non solo durante la offerta del Sacrificio e l'attuazione del Sacramento, ma anche dopo, mentre la Eucaristia è conservata nelle chiese e negli oratori, Cristo è veramente l'Emmanuel, cioè il « Dio con noi ». Poiché giorno e notte è in mezzo a noi, abita con noi pieno di grazia e verità:(68) restaura i costumi, alimenta le virtù, consola gli afflitti, fortifica i deboli, e sollecita alla sua imitazione tutti quelli che si accostano a lui, affinché col suo esempio imparino ad essere miti e umili di cuore, e a cercare non le cose proprie, ma quelle di Dio. Chiunque perciò si rivolge all'augusto Sacramento Eucaristico con particolare devozione e si sforza di amare con slancio e generosità Cristo che ci ama infinitamente, sperimenta e comprende a fondo, non senza godimento dell'animo e frutto, quanto sia preziosa la vita nascosta con Cristo in Dio;(69) e quanto valga stare a colloquio con Cristo, di cui non c'è niente più efficace a percorrere le vie della santità.

 

                                                                           Dall'enciclica "Mysterium Fidei" di Paolo VI

6 APRILE 2016

 Se fossi stata libera di comunicarmi spesso, avrei avuto il cuore pieno di gioia.

Una volta che lo desideravo ardentemente, il mio divino Maestro si presentò a me mentre ero incaricata di spazzare, e mi disse: «Figlia mia, ho udito i tuoi gemiti e i desideri del tuo cuore mi piacciono tanto, che, se non avessi istituito il mio divino sacramento d’amore, lo istituirei per amore tuo, per così avere il piacere di abitare nella tua anima e riposarmi amorosamente nel tuo cuore».

 

Fui penetrata da un ardore tanto intenso, che sentivo la mia anima piena di trasporto, al punto da non potermi esprimere che con queste parole: «O Amore! O eccesso d’amore di un Dio verso una creatura così miserabile!». E per tutta la vita questo è stato un pungolo per spingermi alla riconoscenza nei confronti di quel puro amore .

 

                                                                                    Dall'Autobiografia di s. Margherita Maria Alacoque

Piccola Nazareth 

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