

13 DICEMBRE 2015
FEDE CONTEMPLATIVA NEL MISTERO EUCARISTICO
Io credo che… c’è bisogno di una fede contemplativa nel Mistero dell’Eucaristia. Non c’è una verità tra le tante, ma c’è il Mistero personale di Cristo come evento di salvezza. E bisogna che entriamo nell’intimo dinamismo di questo Mistero per sapere cos’è la vita divina, per sapere cos’è la risurrezione dalla morte del peccato, per sapere cos’è la beatitudine della vita celeste.
E’ inutile! Dobbiamo radicarci lì, dobbiamo trovare la forza interiore di essere fedeli al dono eucaristico, non staccandoci da quel Vangelo dell’ Eucaristia che si colloca tutto là << nella notte in cui Cristo veniva tradito>> (1 Cor 11,23), quando Cristo <<amò i suoi fino alla fine>> (Gv 13,1) e quando <<spezzò il pane dicendo loro: Prendete e mangiate: questo è il mio Corpo;… prendete e bevete: questo è il mio Sangue>>, ripetendoci con la perentorietà della sua Volontà: << Chi non mangia di questa carne e non beve di questo sangue, non avrà parte con me>> (Gv 6,54).
Ne mangiamo, ne beviamo tutti i giorni; l’incontro con le Specie eucaristiche è garantito dal Ministero sacerdotale per noi e per gli altri. Ma basta l’incontro con le Specie eucaristiche?
Rinnoviamo davvero l’incontro con Colui che, attraverso le Specie eucaristiche, si fa cibo della nostra vita, ci fa vivi di vita eterna, ci intride di Dio e ci fa capaci della sua gloria e della sua visione?
Anastasio Ballestrero in Mistero d’amore, Elledici 1994, pp. 28-29
“Senza la pratica della Comunione non avrei mai avuto tutta la felicità e la pace di cui ho goduto nella mia vita”.
R. Bazin

14 DICEMBRE 2015
CHE COS'E' L'EUCARISTIA
Non vi preoccupate, non voglio farvi una lezione barbosa!...
L’Eucaristia è l’ultima invenzione, l’ultimo ritrovato dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi.
Ricordate: anche quando ci saranno tempeste nella vita, quando sarete delusi, quando un amico o la ragazza che avete incontrato vi abbandonerà, quando una tempesta di scetticismo si abbatterà sul vostro operato, ricordatevi che tutti possono lasciare la vostra mano ma Lui no.
Sapete che cosa disse prima di sottrarsi allo sguardo dei suoi discepoli?
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!
Come ha mantenuto questa promessa? Mediante i Sacramenti: una catena montuosa la cui vetta più alta -l’Everest o il K2 non so quale sia – è proprio l’Eucaristia. Quella sera Gesù fece un banchetto per i suoi discepoli. Prima di andarsene disse loro che ogni volta che si fossero riuniti intorno a quella tavola nel suo nome- è qui il nucleo di ogni cosa!- avrebbero rievocato tutto il passato della storia della salvezza. E avrebbero rinnovato l’alleanza con il Signore e anticipato tutto il futuro di gloria che spettava loro in forza del suo sangue.
Significa che anche voi, attraverso l’Eucaristia, rievocherete tutto il passato, anticiperete tutto il mistero di gloria che vi tocca, il mistero futuro, e farete esplodere nel presente una galassia di grazia, un arcipelago sconfinato di grazia che darà senso al vostro cammino!...
E’ come se Gesù avesse detto: Costruirete la Chiesa nel presente!
Sarà questo a dare senso al vostro cammino e darà senso al cammino del mondo intero, anche a quello di tutti coloro che non credono.
Antonio Bello in Laudate e benedicete, Ed. Insieme 1998, pp. 25-27

15 DICEMBRE 2015
NON ABITUARSI ALL'EUCARISTIA
L’istituzione dell’Eucaristia da parte del Signore Gesù è uno dei più grandi doni con i quali ha voluto e saputo rendere permanente il suo mistero di Redentore e di Salvatore. E’ uno di modi con i quali ha voluto esprimere in maniera perseverante, perenne e inesauribile, il dono d’amore che Egli è per la salvezza di tutti.
Ed è giusto che questo non diventi una consuetudine alla quale non si fa più caso, ma diventi piuttosto uno stimolo, un richiamo, un fermento che continuamente rinnova la nostra vita. Attraverso l’Eucaristia, il mistero della redenzione si fa storia di tutti i nostri giorni, ma attraverso l’Eucaristia noi abbiamo anche il dovere di glorificare il Signore che ci salva, il Signore che ci perdona, il Signore che manifesta così la potenza della sua gloria.
Non diventiamo troppo spiritualisti intorno all’Eucaristia, miei cari. Sarebbe un’ironia. Mentre rivendichiamo continuamente il diritto a essere materiali, corporali, quando poi si tratta dell’Eucaristia, inspiegabilmente diventiamo anche angelici, e del Corpo e del Sangue del Signore riduciamo – vorrei dire – la consistenza, la concretezza, la storicità. Sia il nostro culto all’Eucaristia più coerente con la nostra fede, più coerente con la nostra realtà di comunità cristiana visibile, più coerente con la nostra dignità sacerdotale di popolo di Dio che glorifica il suo Signore e lo glorifica proprio attraverso la partecipazione al sacerdozio di Cristo e l’oblazione di Lui, Vittima santa e immacolata. Abbiamo troppo bisogno di nutrirci del Corpo e del Sangue del Signore, per la purificazione della nostra umanità personale, per la purificazione della nostra umanità sociale, per la purificazione della nostra umanità storica, che è talmente esposta a innumerevoli inquinamenti di peccato, di malizia, di superbia, di egoismo.
Anastasio Ballestrero in RDTO 1985, pp.526-527

16 DICEMBRE 2015
EUCARISTIA : SACRAMENTO DI PACE E UNITA'
Vuoi comprendere cos’ è il corpo di Cristo? Ascolta l’Apostolo che dice ai fedeli: <<Voi siete il corpo di Cristo e le sue membra>> (1 Cor 12,27). Se dunque voi siete il corpo di Cristo e le sue membra, sulla tavola del Signore sta il simbolo di voi stessi.
Come dunque questo pane è il corpo di Cristo? Non proponiamo qui delle opinioni personali, ma ascoltiamo ancora e sempre l’Apostolo che dichiara a proposito di questo sacramento:<<Sebbene molti, noi formiamo un solo pane, siamo un solo corpo>> (1 Cor 10,17). Comprendete e rallegratevi! Unità. Verità. Pietà. Amicizia.
Un solo pane: chi è questo pane unico? Sebbene molti, un solo corpo. Ricordatevi che il pane non è formato da un solo chicco di grano, ma da un gran numero.
Per dare al pane un’apparenza sensibile si sono mescolati con l’acqua molti chicchi formando così una sola pasta, simbolo dei primi cristiani dei quali la Sacra Scrittura dice: << essi avevano una sola anima e un cuore solo a causa di Dio>> (At 4,32).
La stessa cosa avviene per il vino. Fratelli, ricordatevi come si fa il vino. I grani pendono numerosi dal grappolo, ma formano poi una sola bevanda.
Questo è il modello che ci ha dato nostro Signore Gesù Cristo. Ha voluto che noi aderiamo a lui e ha istituito sulla sua tavola il sacramento della nostra pace e della nostra unità. Chi riceve il sacramento dell’unità senza conservare il legame della pace, riceve invece di un sacramento da cui trae vantaggio, una testimonianza che lo condanna. Volgiamoci verso il Signore Dio nostro e Padre onnipotente e con un cuore puro, nella misura concessaci dalla nostra debolezza rendiamo a lui un immenso e sincero ringraziamento.
s. Agostino in Letture per ogni giorno, Elledici 1979, pp. 693-694

17 DICEMBRE 2015
EUCARISTIA, MISTERO DI FEDE
Credere all’Eucaristia come evento è sostanza della nostra fede ed è impegno di una fede che non si esaurisce mai, perché questo evento è talmente misterioso, talmente trascendente, talmente ricco di fecondità e di gloria, talmente ricco di beatitudine, che non è possibile esaurirne la conoscenza, nonostante ogni contemplazione assidua, ogni preghiera prolungata, ogni confessione proclamata. E’ un <<Mistero della fede!>> Io credo che a questa dimensione misterica dell’Eucaristia dobbiamo fare più caso.
Proclamarci credenti in questa Eucaristia vuol dire riconoscere fino in fondo la missione salvifica di Cristo, che salva con gesti dai quali rimane fuori, ma nei quali è coinvolto nella pienezza della sua identità di vero Dio e di vero Uomo al punto tale da voler diventare cibo di questa vita nuova, di questa salvezza perenne, di questa santità che non finisce mai. Vi pare poco?
Il mistero è nella dimensione interiore dell’evento che il Cristo compie rendendosi corpo e sangue per il nostro nutrimento e per la nostra salvezza.
Credo! Ma quando dico <<Credo!>>, tremo di fronte alla realtà che professo? Quando dico <<Credo!>>, sono sconvolto dall’immensità dell’evento? Quando dico <<Credo!>>, sono preso dallo struggimento interiore attraverso il quale la presenza di Cristo nella mia vita diventa così sostanziale come il cibo, e il suo Corpo e il suo Sangue diventano la fame che mi divora e la sete che esaspera il mio desiderio e il mio cuore?
Anastasio Ballestrero in Mistero d’amore, Elledici 1994, pp.18-20
“Nella frequente comunione si trova luce, forza, santità.”
s. Giovanni Bosco

18 DICEMBRE 2015
L'EUCARISTIA: AVVENTURA DELLA FEDE
L’Eucaristia è per eccellenza avventura della fede; un’avventura che dev’essere vissuta con lo stesso spirito di Abramo: unicamente sulla parola di Dio, liberi da tutte le nostre sicurezze, disposti all’incertezza della vita, lo sguardo al cielo, con nel cuore la speranza della terra promessa, in cammino verso terre ignote, nella certezza che Dio è fedele e che un giorno otterremo l’eredità promessa.
Nell’attesa, dobbiamo fidarci delle stelle! L’Eucaristia comporta l’oscurità della fede e la sicurezza luminosa di Dio. Giorno per giorno, dopo averci aperto prospettive senza numero e senza limiti, ci aiuta a realizzarle nella fedeltà, nella prova, nel dialogo, nell’incontro intimo con Dio, nell’oscurità dei risultati, ma nella sicurezza che Dio continua ad operare e che vuole assolutamente portare l’umanità alla salvezza.
Bisogna però essere anche decisi a camminare sempre, a vivere l’esodo, lo spogliamento, a ricercare sempre nuovi e difficili itinerari di libertà, nella rivolta, nel dubbio, nelle riprese, nella rinnovata decisione di ascolto e di disponibilità. Il che è possibile purchè si faccia l’esperienza di Dio, un Dio – che – salva, che stringe alleanza, che dimentica la colpa e che, infine si affida all’uomo.
L’Eucaristia è fede nella speranza; è un’energia per la quale si va avanti, sempre più avanti, rifiutandosi a tutte le rassegnazioni, sfidando ogni potenza di alienazione e di morte, provocando la vita e l’amore, pur di camminare verso colui che viene, il Primo e l’Ultimo (cf Is 48, 12-14), il Principio e la Fine ( cf Ap 21,6).
Se l’Eucaristia è presenza operativa di Cristo, impegna l’uomo ad una continua trasformazione.
Raymond Johanny in L’Eucaristia cammino di rissurrezione,
Elledici 1976, pp. 143-144