

13 MARZO 2016
LA SANTA COMUNIONE
Sant’Agostino assicura: “Se ogni giorno riceverai questo Sacramento, Gesù sarà sempre con te e crescerai nell’amore divino”. Questo è il vero cuore della nostra fede: quella piccola particola e quelle poche gocce di vino sono vero Corpo e vero Sangue di Cristo.
Se parliamo poi di curare le nostre infermità spirituali, non vi è rimedio più grande della santa Comunione, chiamata dal sacro Concilio di Trento “l’antidoto con cui siamo liberati dalle colpe quotidiane e preservati dai peccati mortali”. Qualcuno, allora, potrà chiedersi perché, nonostante tante Comunioni, in molte anime non si nota alcun profitto e si vedono sempre gli stessi difetti. In realtà, il difetto non sta nel cibo, ma in chi lo mangia.” Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi i vestiti? (Pr 6,27). “ Il Signore tuo Dio è fuoco divoratore” (Dt 4,24).
Ci si potrà chiedere, ancora, come sia possibile che in mezzo a tanto fuoco le anime rimangono fredde all’amore divino?
Questo dipende dalla poca disposizione dell’animo e, in modo particolare della scarsa preparazione. Il fuoco accende subito la legna secca, ma non quella verde, perché quest’ultima non è pronta per ardere.
I santi hanno ricevuto grandi vantaggi dalle Comunioni, perché prima di accostarsi all’Eucaristia dedicavano tempo per prepararsi a ricevere degnamente il corpo santo di Gesù.
San Luigi Gonzaga impiegava tre giorni per prepararsi alla santa Comunione ed altri tre per ringraziare il Signore.

14 MARZO 2016
Il miracolo eucaristico di Lanciano
Siamo nel 750 circa, un monaco brasiliano dubitava se nell’Ostia consacrata vi fosse il vero Corpo di Cristo e se nel vino vi fosse il suo vero Sangue. Tuttavia, non avendo abbandonato la buona abitudine di pregare, chiedeva costantemente a Dio di eliminare quella piaga che gli avvelenava l’anima. Quindi, una mattina, mentre stava celebrando la santa Messa, ancora immerso nel suo errore vide il pane trasformato in Carne e il vino in Sangue. Atterrito e confuso, dopo esser rimasto per un lungo tempo come rapito in estasi, con viso felice, seppure bagnato di lacrime, chiamando i presenti a vedere, disse: “ Per confondere la mia incredulità, benedetto Dio ha voluto svelarsi in questo Santissimo Sacramento e rendersi visibile ai vostri occhi”. Il miracolo è ancora visibile.
Il miracolo eucaristico di Ettiswil
Un giorno la guardiana dei maiali Margherita Schulmeister trovò fra le ortiche qualcosa di strano: era un’ostia profanata rubata da una donna, che l’aveva lasciata lì perché il Santissimo Sacramento era divenuto così pesante che non era più in grado di portarlo fra le pieghe del vestito. L’Ostia fu trovata divisa in sette particelle: sei di esse formavano un fiore, la settima era distesa sulle altre e una grande luce le circondava. Avvertito, il curato organizzò una grande processione per riportare l’Ostia in Chiesa, ma riuscì a recuperare solo le sei parti, poiché la settima entrò nella terra. Questa sparizione fu interpretata come un segno: bisognava costruire sul luogo una cappella.

15 MARZO 2016
“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,49). Non sappiamo quale effetto abbiano prodotto queste parole nell’animo degli Apostoli. Essi però le avranno ricordate, quando lo Spirito Santo discese sopra ciascuno di loro ed essi lo sentirono ardere nel proprio cuore. Infatti il Fuoco è l’espressione dell’Amore.
Amore che Gesù mostrò all’umanità facendosi Uomo e volle morire sulla Croce e morire misticamente tutti i giorni, tutti gli istanti, rinnovando il Sacrificio di Sé per mezzo dell’Eucaristia.
Amore che vuole perpetuata l’Eucaristia per il ministero di uomini, che Egli si sarebbe scelto e a cui avrebbe partecipato il Suo Sacerdozio, colmandone il cuore del Suo stesso Amore.
Sì, il divino amante è venuto sulla terra a portare il fuoco e vuole che questo fuoco arda, si diffonda e incendi il mondo! Quanti di questi uomini il Signore si scelse nel corso dei secoli e quante meraviglie per mezzo di loro operò nel mondo, specialmente quando si lasciarono infiammare dal Suo incendio di Amore!
Siamo anche noi destinati ad un’impresa sublime: di divenire “incendiari del suo amore ineffabile nel mondo intero”. Il fuoco del Signore si impossessò di noi e poi ci ha forgiati secondo il disegno divino, in modo che ciascuno di noi, può ripetere con verità le parole di Geremia: ”Dall’alto il Signore ha mandato un fuoco nelle mie ossa e mi ha ammaestrato (Gr 1,13)”.
Sì, veramente a caratteri di fuoco ha impresso il Signore, nella nostra mente i suoi disegni d’amore, le sue esigenze.

16 MARZO 2016
LA COMUNIONE SPIRITUALE
“Se non potete comunicarvi sacramentalmente, fate almeno la comunione spirituale. Di che si tratta? Essa consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù nel vostro cuore”.
(s. Giovanni Bosco)
L’esempio: la venerabile Antonietta Meo (1930- 1937)
Questa bambina visse la sua breve esistenza afflitta da varie malattie, mettendo al centro Gesù presente nella santa Eucaristia.
Dopo aver fatto la prima Comunione, avrebbe voluto fare la Comunione ogni giorno: “Caro Gesù, verrò a riceverti tutte le domeniche, ma vorrei riceverti tutti i giorni, però la mamma non mi ci porta”. Allora quando non poteva andare in chiesa, Antonietta faceva la Comunione spirituale: “Caro Gesù, io non posso venire a riceverti nella santa Comunione, ma vorrei che tutte le mattine tu venissi nel mio cuore almeno spiritualmente”.
Quando poteva, offriva anche comunioni riparatrici. Preghiamo questa piccola grande Santa di aiutarci ad avere i suoi stessi sentimenti verso Gesù Eucaristia.

17 MARZO 2016
ATTO DI AMOR DI DIO
Ti amo, mio Dio, e il mio solo desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, mio Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti, che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e la sola grazia che ti domando è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio infinitamente buono e non temo l’Inferno se non perché non vi sarà mai la consolazione di amarti.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni momento che ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta tante volte quante respiro. Mio Dio, fammi la grazia di soffrire amandoti e di amare soffrendo.
Ti amo, mio Dio, perché sei stato crocifisso per me.
Ti amo, mio Dio, perché mi tieni quaggiù crocifisso per te. Amare un Uomo-Dio crocifisso per noi: amore di riconoscenza. Amare un Dio che ci crocifigge: amore generoso.
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti, e sentendo che ti amo.
Mio Dio, a misura che mi avvicino alla mia fine, fammi la grazia di aumentare il mio amore e di perfezionarlo.
Santo Curato d’Ars

18 MARZO 2016
Volete che il Signore vi faccia molte grazie? Visitatelo sovente. Miei cari, la visita al santissimo Sacramento è un mezzo troppo necessario per vincere il demonio. Andate dunque sovente a visitare Gesù e il demonio non la vincerà contro di voi.
( s. Giovanni Bosco)
Una volta chiesero a padre Pio, che per 50 anni ha sopportato le stimmate sul suo corpo: “Ma Padre, con le ferite nei piedi come fa a stare tanto tempo in piedi durante la Messa?”. “ Quando celebro la Messa non sto in piedi, ma sto appeso!”, ecco tutto il dramma che san Pio viveva, ogni volta che celebrava la Messa, ma del resto era così innamorato dell’Eucaristia da dire che era più facile che il mondo vivesse senza sole che senza Eucaristia.
Sola eccezione al digiuno di Marta Robin (1902-1981), stigmatizzata francese completamente paralizzata, era la Comunione, che faceva in modo sorprendente. L’Ostia, non appena posata, veniva ingerita senza deglutizione, di cui lei era incapace. Coloro che l’hanno comunicata, hanno avuto l’impressione che la particola sfuggisse loro di mano per posarsi sulla bocca di Marta, che andava in estasi.